Donacibo in DAD

DAD è l'acronimo di Didattica A Distanza, divenuto famigliare per milioni di italiani in questo lungo tempo di pandemia, croce e delizia di docenti, studenti e famiglie.
Si tratta di fare lezione attraverso uno schermo, con tutto ciò che di negativo spesso ciò implica (distrazione, problemi di connessione più o meno reali, una certa "asetticità" legata alla mancanza della presenza concreta degli altri ecc.).

Come già ricordato in un numero precedente di Briciole, quest'anno anche il Donacibo e i nostri volontari stanno facendo i conti con la DAD.

Tra i tanti incontri "da remoto", quello di giovedì 15 aprile, dalle 9.00 alle 10.00, con una classe terza del "Newton" di Varese, voluto e preparato da Roberta, docente di Matematica, nonché nostra volontaria delle "famiglie solidali".
Si tratta di una classe numerosa di 27 sedicenni, un po' difficile, aveva avvertito Roberta, ma all'orario convenuto tutti si collegano ed inizia il dialogo con tre volontari del Banco.
Verso sera arriva questo messaggio:

"Ciao, questa mattina gli studenti sono stati contenti (li ho rivisti dalle 12.00 alle 13.00) principalmente perché il signore un po' pelato (!) ha raccontato di sé parlando della sua esperienza. Hanno chiesto di ripetere incontri così perché a loro interessa incontrare delle esperienze personali. Una ragazza vorrebbe incontrarvi ancora perché vorrebbe sapere cosa rispondete alle altre domande, vista la profondità delle risposte che avete dato.
La lezione di educazione civica di questa mattina è stata più bella delle lezioni di educazione civica con i propri insegnanti. Mi hanno chiesto addirittura di proporre loro un'altra volta con un compito di questo tipo, i cui possono scrivere apertamente di loro. Pazzesco!
Vi ringrazio infinitamente. Roberta"

Che dire?
Quando la vita è vita, quando gente che vive qualcosa di vero per sé incontra il desiderio autentico dei ragazzi e li aiuta a far emergere le loro attere più profonde, non c'è DAD che tenga:
vince la vita-vera!